Capita di catturare un’immagine su internet, e subito si accende il mio elisir di lunga vita, la curiosità.
Comincia la ricerca su internet, dove si trova questo luogo in Egitto? Mai sentito nominare, è il Villaggio degli Artigiani.
Conosco l’Egitto culturale ma questo villaggio e la sua storia non la conosco.
Comincio a preparare il viaggio.
Contatto la mia agenzia di fiducia locale ed insieme prepariamo l’itinerario.
Si comincia con il Cairo, una cena a base di fafel, piccole polpettine deliziose, in un locale sulle rive del Nilo, voglio curiosare per vedere a che punto sono i lavori per la costruzione del nuovo museo Egizio, stanno costruendo i nuovi percorsi stradali che porteranno a questo edificio, possiamo dire faraonico, dove verranno esposti più di 6000 reperti inediti.
Incontro un piccolo gruppo di pellegrini Italiani, ci salutiamo come naufraghi in un’isola perché gli Italiani al Cairo sono pochissimi. Ma i pellegrini cosa fanno al Cairo? Il percorso della Sacra Famiglia comincia proprio dal Cairo con le Chiese Copte, la bella Chiesa Sospesa e prosegue per i monasteri della Cristianità.
Augurando loro un buon viaggio che li porterà fino in Terra Sanata, proseguo per il mio itinerario.
Partenza per Luxor dove non posso perdere il tramonto al tempio di Luxor, per la quarta volta vedo il tempio illuminato ed è sempre emozione.
Ma c’è una novità, stanno ripristinando l’antico percorso delle Sfingi che collega Luxor al tempio di Karnak, un’impresa incredibile.
Mi viene prospettata dalla mia agenzia una navigazione sul Nilo con la Dahabiya, un’offerta speciale, mi tenta e accetto.
La Dahabiyba è una barca a vela che scivola lenta e silenziosa lungo il Nilo un po’ retrò, un po’ esclusiva perché ha poche camere, non più costosa come una volta e allora andiamo con l’imitazione moderna della Barca Dorata che trasportava il Faraone adornata di stendardi, bandiere colorate, oro e musici. Scorre piano vicino alla riva ,si possono quasi toccare le verdi coltivazioni, i palmeti, gli armenti, buoi, mucche, vitelli che pascolano in un silenzio arcaico.
Arriviamo alla tappa che ci porterà alla valle dei Re e Regine.
Nella valle dei re, attualmente si possono visitare solo tre tombe a ciclica rotazione, chiedo alla nostra guida di saltare la tomba della Regina Hashebsut che ho già visitato, ho una gran fretta di arrivare al villaggio degli Artigiani, che è lo scopo del mio viaggio.
Ben conservata questa necropoli Tebana si delinea con strade e sullo sfondo un tempio.
Ma sono qui per te Sennedjem, chi sei? Entrando nella tua piccola tomba leggerò della tua vita.
La tua tomba è piccola, scopro che il tuo nome vuole dire Dolce Fratello, artigiano o architetto di alto rango con incarico di supervisore dei lavoratori impiegati nella costruzione delle tombe di Seti I e suo figlio Ramses II.
Un lavoro di alto prestigio, è raffigurato con lo scettro del potere, vicino a lui è raffigurata sua moglie Inyferti, mentre arano insieme i Campi di Iaru .
Il suo compito è quello di trattare con il Faraone il primo sciopero della storia, gli operai, scalpellini, tagliatori e pittori, si ribellano ai bassi salari, la contrattazione è lunga ma vincono gli operai. Una vita intensa, lavoro, potere, amore e morte.
Questo è il villaggio dove gli operai fecero il primo sciopero della storia per rivendicare un salario migliore, incrociarono le braccia fino a che il Faraone dovette cedere.
Il villaggio aveva un ordinamento tutto suo, con leggi regolamentate da un tribunale popolare, solo in caso di sentenza di morte l’ultima decisione veniva presa dal Faraone.
Grazie Sennedjem, sono entrata nel tuo privato momento del passaggio nel Regno dei Morti.
Si conclude il mio bellissimo viaggio nato da una curiosità.
Tornando a casa penso al primo sciopero della storia; non abbiamo inventato proprio niente.
Foto e testo a cura di Cristina Pinzauti
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