Shakhrisabz è una cittadina uzbeka che si trova a 90 km a sud di Samarcanda, ma per raggiungerla sono necessarie almeno due ore di auto poiché si deve superare un valico di montagna; qui nacque Tamerlano forse uno degli eroi storici uzbeki più famosi, sicuramente uno dei più “venerati” inUzbekistan.
Tamerlano viene identificato con differenti nomi: Amir Timur in uzbeko, Timur Barlas in chagatai, l’antica lingua turca che un tempo si parlava in Asia Centrale, Temur in farsi e Tamerlano in italiano.
Fu un condottiero turco-mongolo che conquistò buona parte dell’Asia Centrale e del Medio Oriente, fondò l’Impero Timuride e stabilì la sua capitale a Samarcanda.
Si dice che Tamerlano fosse un genio dell’arte militare e che riuscisse a gestire un esercito enorme, costituito soldati e cavalieri provenienti da ogni parte dell’Asia Centrale e dall’India; fu anche uno spietato conquistatore ma, a differenza di Ghengis Khan, suo predecessore, fu anche un mecenate di letterati, uomini di scienza, artisti e architetti.
Shakhrisabz in origine si chiamava Kesh, ma lo stesso Tamerlano le cambiò nome e le diede il nome attuale, che significa “città verde”; qui Tamerlano fece costruire alcuni edifici maestosi tra cui il Complesso di Ak Serai, il Complesso di Dor as-Siadat e il Complesso di Dora at-Tilyavat
Il Complesso di Ak Serai a Shakhrisabz
Il Complesso di Ak Serai, o Ak Saray, era il palazzo estivo che Tamerlano fece costruire per sé e per la sua famiglia, si dice che fosse un edificio dalle dimensioni colossali e che ci vollero 24 anni per completarlo.
Oggi dell’edificio originario è rimasto ben poco, solamente parte del portale centrale ma, grazie agli scritti dell’ambasciatore spagnolo Claviho, che, all’epoca, si recò qui in visita ufficiale, è possibile sapere ogni cosa di questa immensa opera architettonica.
Sembra che il portale d’ingresso, o pishtak, raggiungesse un’altezza di 50 metri, mentre i due minareti laterali fossero alti 65 metri; oggi guardando i resti del portale serve un po’ di fantasia per immaginare il palazzo nel momento del suo massimo splendore.
Probabilmente questo è stato il progetto più ambizioso di Tamerlano, che purtroppo venne distrutto dai Shaybanidi che cercarono di cancellare il ricordo di Tamerlano e della dinastia dei Timuridi.
Ci avviciniamo ai resti del portale e ammiriamo i mosaici che un tempo decoravano tutto il palazzo; sono belli anche se purtroppo sono rovinati.
Superiamo i resti del postale e ci troviamo nell’area che una volta era occupata dal palazzo e, in quello che una volta era il centro del palazzo, ora si trova una enorme statua di Tamerlano raffigurato in piedi; in Uzbekistan si trovano altre 2 statue colossali di Tamerlano, una a cavallo a Tashkent e una seduto a Samarcanda.
Gli uzbeki adorano essere fotografati con la statua di Tamerlano, non è raro incontrare coppie di sposi che si recano qui appositamente; noi siamo entrati nell’album di nozze di 3 o 4 coppie che ci hanno anche inseguito pur di fare la foto con noi, è stato divertente.
Percorriamo l’immenso viale che è stato costruito dal primo presidente uzbeko, qui si trovano il Museo di Tamerlano, il Chorsul’antico mercato coperto, giardini, fontane e giochi di acqua; è molto lungo, misura più di un km e percorrerlo tutto sotto il sole non è il massimo, meno male che è tardo pomeriggio.
Ce la prendiamo con calma tanto abbiamo tempo.
Ai lati del viale si trovano una serie di hotel e ristoranti, anche se i pochi turisti occidentali visitano Shakhrisabz solo in giornata, l’impressione che abbiamo è che molti visitatori locali si fermino qui anche qualche giorno.
Quando arriviamo alla fine del viale vediamo alla nostra destra il Complesso di Dora at-Tilyavat e alla nostra sinistra, un po’ più lontano, il Complesso di Dor as-Siadat.
Il Complesso di Dora at-Tilyavat a Shakhrisabz
Nel Complesso di Dora at-Tilyavat si trovano la Moschea di Kok Gumbaz e il complesso funerario di Dorut Tilyovat.
La Moschea di Kok Gumbaz, il cui nome significa “cupola blu” venne costruita dal nipote di Tamerlano nel XV secolo, ma la cupola, che all’epoca della costruzione era più grande di quella attuale, collassò nel XVIII secolo e venne ricostruita solo 2 secoli dopo; anche se è una costruzione recente la cupola è molto bella ed è ricoperta di maioliche azzurre.
Questa moschea ha un piacevole cortile molto silenzioso, qui si trova una fontana per le abluzioni e, sul lato della moschea, ci sono alcune botteghe di artigiani.
L’interno della moschea è decorato con colori chiari, il bianco predomina sugli altri colori, degne di nota sono le palme che sono state dipinte sulle pareti dagli indiani e persiani che lavorarono alla costruzione dell’edificio originale; la moschea è ancora funzionante quindi per entrare è necessario togliersi le scarpe.
Dalla parte opposta del cortile si trovano due mausolei: il Gumbasi Seidon, o Gumbasi Seyidane il Mausoleo di Sheikh Shamsuddin; anche questi due edifici sono stati pesantemente ristrutturati.
Il Complesso di Dor as-Siadat a Shakhrisabz
Il Complesso di Dor as-Siadat era il complesso funerario che Tamerlano fece costruire per sé e per la sua famiglia, la costruzione venne iniziata quando morì Jahangir, il suo primogenito e proseguì per 25 anni; anche Omar, un altro figlio di Tamerlano, è sepolto qui.
Si pensa che anche Tamerlano volesse essere sepolto qui e la cripta, che è stata ritrovata sotto il pavimento della moschea, conferma questa tesi, ma Tamerlano venne sepolto a Samarcanda.
Accanto al mausoleo si trova la Moschea di Hazrati Imam, di questo edificio del XIX secolo la veranda esterna è degna di nota.
Nel complesso si trovano diversi alberi secolari che rendono ombrosa tutta l’area.
Dopo aver terminato la visita di questi due complessi siamo andati al parcheggio dove ci aspettava la nostra auto; sono le 6 passate e ci aspettano ancora 2 ore di auto per arrivare a Samarcanda…non vediamo l’ora, abbiamo alte aspettative.