Ci troviamo a Bukhara, una delle antiche città che si trovavano lungo la Via della Seta e una delle mete imperdibili di un viaggio in Uzbekistan.
Una delle destinazioni da non perdere qui in città è il Complesso di Lyabi Hauz.
Il Bacino idrico di Lyabi Hauz a Bukhara
Il cuore di questo complesso è la grande piazza centrale con il suo grande bacino idrico, che venne costruito nel 1620 per ordine del Grand Visir Nadir Divan Beghi; “hauz” in persiano significa proprio “bacino idrico”, mentre “lyabi hauz” significa “intorno alla vasca”.
Questo bacino, ancora oggi, viene alimentato con l’acqua proveniente da un sistema di canali sotterranei, conosciuto con il nome di Shah Rud, che significa “Canale reale”; in passato questa rete di canali riforniva l’acqua a circa 200 vasche in pietra, realizzate per garantire l’approvvigionamento di acqua alla città di Bukhara.
Il bacino idrico misura 42 metri per 36 metri ed è profondo 5 metri, sui lati sono presenti degli scalini che servivano ad agevolare l’accesso all’acqua, in modo che i cittadini potessero facilmente prendere l’acqua di cui necessitavano.
Purtroppo in passato questo e gli altri bacini idrici cittadini vennero trascurati, l’acqua non era corrente e quindi furono causa di pestilenze; fu solo durante il periodo sovietico, negli anni ’60, che molti bacini vennero prosciugati, mentre altri, come questo, vennero ripuliti, ristrutturati e riportati all’antico splendore.
Ancora oggi questo specchio d’acqua è circondato da alberi di gelso secolari che, con le loro grandi fronde, creano una piacevole ombra; inoltre qui ora si trovano anche alcuni bar e un ristorante, perfetti per una piacevole e fresca sosta durante la visita di Bukhara.
Ai due lati opposti del bacino idrico di Lyabi Hauz si trovano la Khanakha di Nadir Divan Beghi e la Madrasa di Nadir Divan Beghi; entrambi questi edifici sono stati costruiti nello stesso periodo in cui venne realizzato il bacino idrico.
La Khanakha di Nadir Divan Beghi a Bukhara
Il bellissimo portale della Khanakha di Nadir Divan Beghi si riflette nello specchio d’acqua del bacino idrico, un effetto bellissimo per scattare fotografie.
La Khanakha di Nadir Divan Beghi è stata costruita per i Sufi dervisci in modo che potessero avere un luogo dove poter stare e meditare.
Al centro dell’edificio si trova una moschea con un bellissimo mirhab, decorato con tonalità del rosso, blu scure, verde e oro; ai lati della moschea si trovano due piani di celle, o hujras, che fungevano da stanze per i dervisci che vivevano qui; oggi in queste celle si trovano negozi di souvenir e oggetti di artigianato.
La Madrasa di Nadir Divan Beghi a Bukhara
La Madrasa di Nadir Divan Beghi a Bukhara si trova sul lato opposto della Khanakha di Nadir Divan Beghi, rispetto al bacino idrico; è un po’ più lontana dal bordo e la sua meravigliosa facciata non si riflette nell’acqua.
Questo edificio venne costruito con l’obiettivo di farne un caravanserraglio intorno al 1630, ma Khan Imam Kuli, quando vide il suo elaborato portale, lo scambiò per una madrasa; quindi, poiché il khan era infallibile, Nadir Divan Beghi dovette riconvertire l’edificio in una madrasa per non contraddire il khan.
E’ possibile notare che l’edificio è stato ideato e costruito per una differente funzione osservando bene i suoi elementi architettonici; mancano infatti alcuni elementi tipici delle madrase: la simmetria, tipica delle scuole coraniche, la moschea e l’aula per le lezioni, che non possono mai mancare in una madrasa.
Inoltre sulla facciata sono raffigurati con i mosaici due simurgh, due uccelli mitologici persiani, e due agnelli; questo va contro i dettami dell’architettura islamica che vieta la raffigurazione di uomini e animali in qualunque edificio religioso, consentendo solamente elementi floreali o geometrici.
Anche il sole mongolo, che si trova nella sommità della facciata, ha un viso antropomorfo, che non rispetta i dettami islamici.
E’ possibile entrare nella Madrasa di Nadir Divan Beghi che ora nel suo cortile ospita un ristorante; inoltre qui, talvolta, vengono rappresentati degli spettacoli.
Non lontano dall’ingresso della madrasa si trova la statua di Hoja Nasruddin, un personaggio folle e comico che è protagonista di alcuni racconti sufi; ci è sembrato molto amato dalla popolazione locale, che si mette in coda per scattare una foto con la statua, molti si arrampicano per salire in groppa all’asino che trasporta il personaggio.
La Madrasa di Kulkedash a Bukhara
La Madrasa di Kulkedash si trova anch’essa in prossimità del bacino idrico di Lyabi Hauz anche se, in un primo momento sembra non appartenere al complesso, questo perché è separata dallo stesso da una strada.
Questa Madrasa è più antica rispetto agli altri edifici del Complesso di Lyabi Hauz e dello stesso bacino; venne infatti costruita intorno al 1560 da Kulbaba Kulkedash, il fratello adottivo di Abdulla Khan II.
Questa è una delle madrase più grandi di Bukhara, il suo perimetro misura infatti 86 metri per 69 metri; al suo interno si trovavano 160 celle per gli studenti.
Durante il periodo sovietico la Madrasa di Kulkedash perse la sua funzione originaria e venne utilizzata per differenti scopi tra cui un hotel e un centro per le donne, questo utilizzo venne visto come un segno di mancato rispetto, poiché sono gli uomini potevano, e possono, accedere all’interno di una madrasa.
Oggi la madrasa è stata ristrutturata e riportata alla sua struttura originaria, nonostante non sia più una scuola coranica; è possibile entrare gli interni, come i soffitti e le piastrelle decorate e le numerose celle.