Alle 8:28 (orario palindromo) un treno passa dalla stazione di Città: Letizia, la protagonista, non riesce mai a prenderlo; lei è una venticinquenne universitaria che vive un’esistenza abbastanza serena. Figlia di genitori separati, abita con la madre, una donna esuberante e apparentemente frivola, è circondata dai suoi amici. Dopo l’iniziale apparenza di un romanzo generazionale, si svela gradualmente la natura della storia; la routine della ragazza viene sconvolta da una terribile quanto surreale rivelazione che introduce una prospettiva distopica: apprende che la realtà in cui vive è fittizia ed è governata da altre volontà. La ragazza decide di arruolarsi nelle attività del Fronte Ribelle fino all’epilogo che si sviluppa con un piccolo omaggio alla Poesia la quale rimane sempre sullo sfondo della storia insieme all’idea di libertà, di ribellione a ciò che non funziona più, di amore vero, di amicizia, di coraggio, di dolore, di onestà, di energia universale che si manifesta nella natura unendo tutte le creature viventi, umane e animali, in un solo destino. La storia è descritta in prima persona e la narrazione è intervallata dai pensieri degli altri personaggi principali.
“Ho finito di leggere il libro.
L’ho trovato molto innovativo, un mix tra fantascienza e romanzo poliziesco, condito da sentimenti veri.
Le atmosfere magiche, quasi alla Harry Potter con il suo binario di mezzo, tengono il lettore nella giusta suspence fino alla fine.
E poi viene fuori il calore tribale dei posti di mare.
Anche se mai nominata, emerge una città in particolare, Livorno, che si riflette nel linguaggio dei protagonisti, nei loro modi, nella spontaneità.
Un mondo di marionette che può trovare riscatto.”
D. Quilici.
“La verità, questa famigerata ombra che distrugge e crea è la vera autentica alleata di una libertà che deve poter germogliare fiori nella nostra, altrimenti, tetra esistenza. E la Verità si allea con la visione gnostica del mondo sopra descritta.
Incredibile trovarla in un romanzo. E come sempre resto stupida dalle coincidenze, quella che mi fanno scoprire romanzi che non sono romanzi. Mi aspettavo, infatti, un testo di narrativa semplice e immediato. E con mia somma gioia mi sono ritrovata tra le mani una piccola, perfetta versione gnostica del cammino dell’uomo. Una giovane autrice che, inserendo i meravigliosi paradigmi della filosofia, crea un piccolo “manuale” nascosto quasi dalla fantascienza, che ripercorre il cammino umano di cui Letizia è il simbolo, verso la luce della consapevolezza di se, che toglie il velo dell’illusione dal suo reale e lo affronta, rischiando, soffrendo ma ritrovando se stessa in un vero paradiso di luce”
A.Micheli (LES FLEURS DU MAL)