La cucina coreana ha una tradizione millenaria e un viaggio in Corea non si può dire completo senza aver esplorato i sapori e i profumi della tradizione culinaria coreana.
La Corea è un paese sorprendente e molto affascinante con una ricca storia di quasi cinquemila anni e la sua cucina non può che essere altrettanto ricca e svariata ma con un aspetto che a noi piace particolarmente, il rispetto per la natura oltre ovviamente ad unire nutrizione sana e gusto.
La cucina coreana è una cucina molto salutare poiché si basa su una filosofia alimentare che sancisce che “il cibo e la medicina hanno la stessa radice” ed è una cucina incentrata sulle verdure, alimenti privi di grassi e ipocalorici.
La cucina coreana ricerca l’armonia e la salute facendo uso di ingredienti freschi e naturali e utilizzando tecniche di cottura che permettono di non alterare troppo i cibi o alterne troppo il valore nutrizionale.
Le verdure vengono appena sbollentate così da mantenerle ricche di vitamine e minerali, allo stesso modo la carne ed il pesce vengono grigliati o stufati piuttosto che essere fritti così risultano più leggeri, digeribili, con sapori più naturali e soprattutto con tutti i nutrimenti.
Un punto centrale della cucina coreana è la fermentazione ed il Kimchi è il prodotto più famoso a livello internazionale.
Oltre al kimchi, che approfondiremo poi, sono molti i cibi fermentati nella cultura culinaria coreana; la salsa di soia, la pasta di soia, la pasta di peperoncino ma anche pesci, sottaceti e persino vari tipi di liquori subiscono uno specifico processo di fermentazione.
Questa antica tecnica di fermentazione prevede l’utilizzo di un DOK ossia una giara di terracotta che grazie alla presenza di microscopici fori permette all’aria di entrare e di attivare la fermentazione.
Il kimchi è l’alimento fermentato più conosciuto della Corea ed è caratterizzato dal suo sapore intenso e particolare, per la preparazione di un kimchi si possono utilizzare oltre dieci erbe o verdure differenti e cambiando gli ingredienti, a seconda della stagione e della zona geografica, si possono avere più di 200 tipi differenti di kimchi.
Questo alimento ha 1.500 anni di storia viene preparato con tutte le verdure possibili che vengono dapprima messe sotto sale, in seguito condite con varie salse e infine fatte fermentare.
Per le donne coreane era un vanto saper preparare questo alimento e alcuni proverbi tradizionali sottolineano l’importanza del kimchi.
“una donna che sa preparare 36 tipi di kimchi conosce anche 36 tipi di salse”.
Il kimchi è ricco di vitamine, fibre e sali minerali che lo rendono un alimento salutare e dietetico grazie ai fermenti lattici in esso contenuti.
Anche l’Unesco ha riconosciuto l’importanza di questo alimento inserendo nei Patrimoni Culturali Intangibili dell’Umanità la pratica del gimjang ossia la preparazione di una grande quantità di kimchi che viene fatta all’inizio della stagione invernale da usare durante l’inverno quando le verdure scarseggiano.
Questa pratica assume un significato che va oltre la semplice preparazione di un alimento, rappresenta l’occasione per incontrarsi con parenti e vicini per preparare insieme il kimchi e condividerlo in parte con le persone meno fortunate rafforzando così l’unione della comunità.
Il kimchi è una vera “religione” e non manca mai sulle tavole dei coreani, onestamente dobbiamo confessare che il kimchi non ci fa impazzire particolarmente, ma forse avremo scelto male tra le infinite varietà di questo alimento, cii ripromettiamo di riprovare ad assaggiare alcune versioni differente.
L’importanza rivestita dal kimchi è ancora più evidente se si pensa che esistono degli appositi frigoriferi, che si vengono venduti solo in Corea, per conservare al meglio questo prezioso piatto, sono frigoriferi a cassetti, che permettono di sostituire le tradizionali dok, questi elettrodomestici hanno la specifica funzione di regolare la temperatura e limitare il contatto con l’aria esterna garantendo la perfetta fermentazione.
