Ci troviamo a Tashkent, la capitale dell’Uzbekistan e, non lontano dal Chorsu Bazaar, il mercato centrale, si trova il complesso di Khast Imam che, oltre ad essere il cuore spirituale della città, è un luogo in cui ci si può fare un’idea di come fosse la città vecchia prima del terremoto del 1966.

Il complesso di Khast Imam racchiude al suo interno differenti edifici religiosi che, in seguito al danneggiamento subito in conseguenza al terremoto, sono stati ristrutturati ampiamente negli ultimi anni, per riportarli al loro antico splendore.

Moschea del Venerdi Hazrat Imam a Tashkent

Come prima cosa visitiamo la Moschea del Venerdi Hazrat Imam, ristrutturata nel 2007 per volere del primo presidente uzbeko Karimov, è la più grande moschea di Tashkent.

La struttura è in mattoni e maiolica bianca e blu, i suoi due minareti sono imponenti e misurano 54 metri di altezza e la sua facciata domina i giardini che si trovano difronte.

Oltrepassando le grandi porte di legno incise ci si ritrova in un cortile dove si trova un porticato, sorretto da colonne di legno di sandalo incise che provengono dall’India, mentre il marmo verde arriva dalla Turchia; Karimov non ha decisamente badato a spese.

Togliamo le scarpe per entrare in moschea, non è invece obbligatorio coprirsi la testa con un velo, ma lo facciamo lo stesso in segno di rispetto.

La sala della preghiera è molto grande e tradisce la recente costruzione, le cupole però sono decorate e molto belle, scattiamo qualche foto ed usciamo; sono le colonne di legno che catturano maggiormente la nostra attenzione, scopriremo che sono un elemento ricorrente nell’architettura islamica uzbeka.

Usciamo dalla moschea e ci rechiamo nella immensa piazza che si trova alle sue spalle, qui si trovano gli altri edifici del complesso di Khast Imam: la Libreria Muyi Muborak, la Madrassa Barak-Khan, la Moschea Tellya Sheikh, l’Istituto Al-Bukhari e la Tomba di Kaffal Shashi.

tashkent khast imam

Libreria Muyi Muborak a Tashkent

Iniziamo la nostra visita dalla Libreria Muyi Muborak.

In questo piccolo edificio sono state raccolte diverse copie del corano, tra cui una che si dice essere stata scritta da uno dei discepoli di Maometto pochi anni dopo la morte del profeta, questa è la copia più vecchia del Corano esistente al mondo.

Sono presenti anche altre copie del libro sacro dell’Islam, alcune sono finemente decorate con oro o altri colori oppure con motivi floreali o geometrici, alcune copie sono piccolissime per essere tenute in tasca, ma impossibili da leggere senza una lente di ingrandimento.

“Muyi Muborak” significa “pelo della barba sacro” poiché qui è costudito un pelo della barba del profeta Maometto.

All’interno della libreria è obbligatorio entrare senza le scarpe ed è vietato scattare fotografie.

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Tomba di Kaffal Shashi a Tashkent

Il luogo che visitiamo subito dopo la libreria Muyi Muborak è la Tomba di Kaffal Shashi, un poeta e filosofo del X secolo; la sua tomba si trova in un piccolo mausoleo sormontato da una cupola argentea.

Qui si recano in pellegrinaggio le donne che desiderano avere un figlio ma noi invece incontriamo un gruppo di religiosi mussulmani che, incuriositi dalla nostra presenza, ci chiedono da dove arriviamo; a prima vista loro sembrano locali o dei paesi confinanti e invece ci sorprendono dicendoci che sono di Mumbai in India e di Londra…è proprio vero: mai fermarsi alle apparenze!

Madrassa Barak-Khan a Tashkent

Questo edificio un tempo era la Madrassa Bakak-Khan, ossia una scuola coranica, ma oggi, quelle che un tempo erano le celle degli studenti, ospitano diversi negozi di souvenir.

Quello che ci stupisce sono i prezzi, costa tutto pochissimo e sono tutti oggetti di artigianato realizzati a mano; impossibile non comprare, qualcosa mi dice che torneremo a casa con una valigia in più di shopping!

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TASHKENT - KHAST IMAM

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