Il “Paese del drago”, questo significa Bhutan, è un piccolo regno arroccato sulla catena Himalayana che affascina con i suoi monasteri, le fortezze e i panorami incredibili.
Ma questo piccolo regno buddista fa della felicità e dello stile di vita positivo il fulcro di tutte le attività e ha sviluppato la filosofia della Felicità Interna Lorda (FIL) che è guidata da quattro obiettivi: accrescere la crescita economica e lo sviluppo, preservare e promuovere il patrimonio culturale, incoraggiare l’uso sostenibile dell’ambiente e instaurare un buon governo.
Il Bhuthn si è dimostrato un vero esempio per il mondo intero, ha promesso di impegnarsi a mantenere coperto di foreste, almeno il 60% del territorio nazionale.
Nel 2013, il paese ha emesso gas a effetto serra con un impatto climatico di 2,2 milioni di tonnellate di CO2, e la foresta ne ha inghiottite circa 6,3 milioni di tonnellate, un risultato incredibile.
Il Bhutan ha molto da offrire ai viaggiatori che vi si recano, favolosi monasteri, antiche fortezze e spettacolari percorsi di trekking.
Il monumento più conosciuto e visitato in Bhutan sicuramente il monastero di Taktsang, importantissimo sito di pellegrinaggio himalayano comprende, “la tana della tigre”, una grotta chiamata così perché Guru Rimpoche, il maestro del buddismo tibetano ci sarebbe arrivato in groppa a una tigre alata.
Il tempio è costruito su una scogliera di 1.200 metri e fu costruito nel 1692, per raggiungerlo sono necessarie alcune ore di trekking che regalano viste mozzafiato su incantevoli paesaggi.
Altro importante sito è il Buddha Dordenma, una gigantesca statua del Buddha che al suo interno conserva oltre 100.000 statuette del buddha.
Da non perdere sono gli dzong:antiche fortezze che ora servono come quartier generale dell’amministrazione civile e monastica di ciascun distretto, sono interessanti sia per la loro architettura sia per le opere d’arte che custodiscono.
Il Bhutan è un luogo famoso per il trekking, anche se generalmente piuttosto difficile in quanto non ci sono posti dove dormire o mangiare nelle zone più in altura e quindi tutto il cibo e le attrezzature da campeggio devono essere trasportati.
La fatica del trekking però è largamente ricompensata con gli scenari mozzafiato che si attraversano e dall’ospitalità della gente, sempre pronta a sorridere ad aiutare il prossimo, ricordiamoci che siamo nel paese più felice del mondo.
L’autunno e la primavera sono le migliori stagioni per intraprendere un trekking, da evitare l’estate perché i sentieri sono troppo fangosi, mentre in inverno sono coperti di neve.
I periodi migliori per visitare la parte montuosa del Bhutan sono le stagioni intermedie, e in particolare marzo e aprile, e da metà ottobre a fine novembre, in autunno in particolare il cielo è limpido e si può ammirare la catena dell’Himalaya e le piogge sono praticamente assenti.