Spesso quando nomino Turks and Caicos la gente mi guarda perplessa non sapendo bene dove collocarlo sul mappamondo; questo arcipelago si trova nel Mar dei Caraibi a soli novanta minuti di volo da Miami, è composto da 40 isole e cays (atolli) divisi in Isole di Turks e Isole Caicos.
A differenza di altre isole caraibiche, che sono soggette a forti piogge stagionali, questo arcipelago è caratterizzato dall’avere poche precipitazioni e un basso tasso di umidità, quindi è il posto perfetto per una vacanza, in qualunque periodo dell’anno.
Questo paradiso caraibico è l’ideale per chi cerca un po’ di relax, un mare cristallino, spiagge bianche e infinite, ma anche un po’ di attività come ad esempio lo snorkeling, il whale watching e sport acquatici.
Le Isole Caicos, in particolare Providenciales, sono quelle più sviluppate turisticamente, qui troverete i resort di lusso a 5 stelle e i migliori ristoranti e anche condomini frequentati dai canadesi che vengono qui a svernare durante il loro rigido inverno; si trovano anche le principali strutture come l’aeroporto internazionale, l’ospedale canadese e altri servizi.
Tutto questo fa di Providenciales l’isola più edificata dell’arcipelago ma ovviamente anche quella meglio servita, l’interno dell’isola non è molto attraente perché troppo costruita, ma dal mare e dalla spiaggia ci si accorge a malapena degli edifici, quindi tutto sommato non disturbano l’immaginario che tutti noi abbiamo di isola caraibica.
Noi siamo arrivati a Providenciales, o Provo come la chiamano i locali, con un volo American Airlines da Miami e dai finestrini dell’aereo abbiamo avuto una visione: un’isola lunga e stretta con una lunghissima spiaggia bianca e un mare meraviglioso, la barriera corallina, un paradiso; non vedevamo l’ora di atterrare.
Sull’isola non ci sono taxi, quindi l’unico modo per raggiungere l’hotel è utilizzare il servizio di transfer del resort; per muoversi sull’isola gli hotel hanno a disposizione dei clienti le biciclette, ma è possibile anche andare a piedi, le distanze non sono impossibili.
Non c’è traffico e in pochi minuti siamo arrivati al nostro resort: il Grace Bay Club, un resort a 5 stelle, probabilmente è il più bello di tutta l’isola e ha una caratteristica che ci è piaciuta subito: è vietato ai bambini, caratteristica fondamentale per una settimana di relax :).
Sorge sulla spiaggia di Grace Bay, come la maggior parte, se non tutte, le strutture alberghiere di Provo; è una spiaggia meravigliosa, di sabbia bianca candida, finissima e compatta, lunga 19 chilometri e protetta da 23 chilometri di barriera corallina, il mare azzurro cristallino che degrada lentamente, l’acqua calda e tranquilla: qualcuno la definisce la spiaggia più bella del mondo; sicuramente è una delle più belle che abbiamo mai visto e rappresenta quell’immagine da cartolina che tutti noi abbiamo in mente quando pensiamo ai caraibi.
La reception del Grace Bay Club è molto elegante e fa respirare un’atmosfera rilassata.
Facciamo il check in e il personale è estremamente gentile ed ospitale, ci presentano i ragazzi che si occupano del Concierge, e, indicando uno di loro, ci dicono che lui sarà il nostro personal assistant per tutta la nostra permanenza al resort, ci danno un cellulare e ci dicono che con quello possiamo chiamarlo in qualunque momento per qualunque cosa; beh qui sicuramente sanno cosa significa Customer Care.
Durante la nostra permanenza lo abbiamo chiamato diverse volte per un service o per chiedere un consiglio o ancora per prenotare un ristorante, la sua gentilezza e disponibilità ci ha conquistato; a volte abbiamo ricevuto una sua chiamata, voleva augurarci una buona giornata e sapere se poteva fare qualcosa per noi.
Le camere sono tutte suite spaziose e tutte vista mare, in edifici a tre piani, separate dalla spiaggia da giardini tropicali rigogliosi e curatissimi; scendendo verso la spiaggia si incontrano i ristoranti e i bar del resort che si affacciano direttamente sulla spiaggia e sul mare; sono molto curati e la cucina è raffinata.
In spiaggia anziché lettini e ombrelloni di paglia, ci sono dei letti a baldacchino bianchi, sono comodissimi e distanti gli uni dagli altri nel rispetto della privacy; gli assistenti passano di continuo con spiedini di frutta, mini frullati o per raccogliere gli ordini di drink e snack; un paradiso tropicale.
Ma la vera meraviglia è la spiaggia, ogni volta che penso a Turks and Caicos, penso al bianco quasi accecante della sabbia e al turchese del mare e alle passeggiate di chilometri dove avremo incontrato al massimo una decina di persone.
Ma Providenciales non offre solo una spiaggia fantastica; si può praticare un ottimo snorkeling a pochi metri dalla costa, osservare tartarughe marine, mante, piccoli squali, innumerevoli pesci e coralli colorati. È possibile anche osservare, e, se si è fortunati, trovare sulla spiaggia, la Conch, un gasteropode dei caraibi con la conchiglia molto grande a spirale bianca all’esterno e rosa intenso all’interno.
La Conch è un souvenir molto apprezzato dai turisti e i locali realizzano oggetti disouvenir, inoltre è la base di uno dei piatti tipici dell’isola che viene preparato spesso per i turisti.
Per compensare questo eccessivo sfruttamento a Provo è stato creato un allevamento che risponde alla domanda di Conch di tutto l’arcipelago e inoltre si occupa di fare ripopolamento in mare di questo mollusco poiché è una specie minacciata di estinzione.
A Provo ci sono innumerevoli attività da praticare, in spiaggia si trovano ragazzi del luogo che offrono diversi pacchetti come ad esempio il giro in barca per fare snorkeling al largo, approdo su qualche isola deserta, pranzo o aperitivo al tramonto; noi, su consiglio del concierge, abbiamo scelto la Island Vibes Tour e abbiamo prenotato una intera giornata in barca.
Sono venuti a prenderci direttamente in spiaggia il mattino seguente dopo colazione e siamo partiti, la barriera corallina esterna protegge l’isola e il mare è calmissimo, perfetto per andare in barca anche per chi soffre il mal di mare.
I due ragazzi della barca, oltre ad essere gentilissimi, sono dei personaggi; sono di colore con trecce rasta, occhiali da sole e sempre sorridenti, appena siamo partiti hanno messo musica reggae e reggaeton a tutto volume, hanno iniziato a ballare mentre guidavano la barca e ci hanno offerto birra e rum; un po’ invidio la loro spensieratezza e relax.
A bordo sono organizzatissimi: ci sono teli mare, creme solari ad alta protezione, attrezzatura per lo snorkeling, cibo, bibite, birra e una scorta di rum che potrebbe far invidia al Capitano Morgan: rum chiaro, scuro, aromatizzato al cocco, sembrava dovessimo stare in mare per giorni e giorni.
Come prima cosa siamo andati vicino alla barriera corallina per lo snorkeling, qui l’acqua è di un blu intenso ed è trasparente, già dalla barca si vedono i coralli e i pesci; abbiamo messo maschera e pinne e si siano tuffati: che meraviglia!
I coralli hanno forme e colori meravigliosi ed è pieno di pesci tropicali coloratissimi.
Ad un certo punto vediamo una tartaruga, che bella, mi affascina sempre tantissimo vederla nuotare con quel ritmo lento, trasmette una serenità indescrivibile; la seguiamo per un po’, nuotando a distanza per non disturbarla o spaventarla ma poi la lasciamo andare, ci stiamo allontanando un po’ troppo dalla barca e i nostri amici rasta ci stanno chiamando.
Tornando verso la barca vediamo anche uno squalo del reef, è piccolino, bello da vedere ma stiamo a distanza, vero che non sono aggressivi con l’uomo però non si può mai sapere, meglio non disturbarlo prima che si innervosisca.
Quando torniamo a bordo i nostri amici ci avevamo preparato il pranzo e tra le altre cose ci hanno fatto trovare il piatto tipico dell’isola: la Conch Salad, in pratica prendono il mollusco della Conch, lo puliscono e lo tagliano a pezzetti e lo fanno marinare con il lime, poi aggiungono pomodori e peperoni e l’insalata è pronta per essere gustata.
È un piatto molto buono, semplice da preparare ed è l’ideale per una giornata in barca; il tutto accompagnato da birra locale prodotta sull’isola, la Turk’s Head, e l’immancabile Rum.
Dopo pranzo abbiamo attraccato su un isoletta deserta, Little Water Cay, gli unici abitanti qui sono delle gigantesche iguane, sono più di 2000, che se ne vanno in giro per l’isola noncuranti di noi, probabilmente si sono abituate alle visite degli umani.
Restiamo qui quasi due ore, è possibile fare snorkeling dalla spiaggia, passeggiare per l’isola con le iguane o semplicemente prendere il sole, che relax, la sensazione è di essere in un posto fuori dal mondo e senza tempo.
Torniamo a bordo e, sempre con la musica altissima, torniamo lentamente verso Provo, questa giornata ci è piaciuta tantissimo e i nostri nuovi amici sono proprio bravi, si meritano tutti i commenti positivi che hanno su Tripadvisor.
Torniamo giusto in tempo per il tramonto, la spiaggia è orientata verso nord quindi il sole tramonta alla nostra sinistra, i colori del tramonto sono intensi e caldi, vanno da un arancione pallido a un rosso intenso; bello vedere i profili neri delle palme che si stagliano in questo cielo; scattiamo diverse foto, impossibile non farlo.
La sera il resort ha un’atmosfera lussuosa ma sempre rilassata, il The Lounge, un lounge bar vicino alla spiaggia è l’ideale per un aperitivo seduti sugli ampi divani e la luce soffusa di immensi lampadari in vimini; i due ristoranti rispondono a tutte le esigenze degli ospiti: il Grill Rouge un po’ più informale, aperto tutto il giorno, serve piatti nordamericani, mentre l’Anacaona, aperto solo la sera, serve piatti gourmet in una atmosfera ovattata a lume di candela.
L’Infinity bar, proprio di fronte alla piscina infinity, che ovviamente con un mare così non abbiamo mai considerato, serve buoni cocktail a base di rum ma non solo; intense luci blu e atmosfera internazionale lo fanno sembrare un locale di New York o Los Angeles, ideale per un cocktail o per l’aperitivo con qualche snack.
Infine, immancabile, una Rumeria, un bar che offre solo rum, aveva 25 tipi differenti di rum provenienti da tutti i Caraibi, con un barista molto preparato su ognuno di essi.
Ci ha fatto scoprire il Rum Bambarra, prodotto qui sull’isola in diverse tipologie: da uno a sette anni di invecchiamento; inoltre fanno un rum aromatizzato al cocco buonissimo! Il Bambarra che prende il nome da una villaggio su Middle Caicos fondato dai superstiti del naufragio del Trouvadore che si incagliò sulla barriera corallina al largo di East Caicos nel 1841. La nave trasportava gli schiavi dall’Africa che per l’appunto provenivano da un villaggio che si chiamava Bambarra e che furono liberi appena toccarono terra dato Turks and Caicos era colonia del Regno Unito e che la schiavitù era stata abolita anni prima sui territori UK.
Anche la cittadina di Provo, poco lontana, offre qualche ristorante di medio livello e qualche pub mentre negli altri resort e hotel si trovano i ristoranti un po’ più di livello con una cucina ricercata.
Le Isole Turks, dove ci siamo ripromessi di andare la prossima volta che veniamo da queste parti, sono separate dalle Caicos dal Columbus Passage, Grand Turk è la capitale dello stato e conserva memorie coloniali, qui nel 1492 Cristoforo Colombo fece sosta durante il suo viaggio verso la scoperta del Nuovo Mondo.
Anche alle Turks ci sono immense spiagge e un mare meraviglioso ma l’attrazione principale è la migrazione annuale delle megattere che ogni anno da gennaio a marzo passano proprio attraverso il Columbus Passage tra South Caicos e Grand Turk sulla via verso le Silver Banks al largo della repubblica dominicana dove si recano per far nascere e crescere i cuccioli.
A volte le megattere in stato interessante partoriscono in anticipo proprio qui a Turks and Caicos regalando forti emozioni a chi ha la fortuna di osservarle.
Capita di avvistarle anche al largo di Providenciales ma i tour partono solo da Salt Cay e da Grand Turk.
Salt Cay è l’unico posto al mondo dove è possibile fare snorkeling con le balene e si riesce anche a sentire il loro tipico canto, è raggiungibile facilmente, solo 30 minuti di volo da Provo.
In conclusione il consiglio è di regalarvi una settimana di relax in un posto paradisiaco da cui farete fatica a tornare alla realtà.
Vedi le foto di Turks and Caicos
Info utili per un viaggio alle Turks and Caicos
Stato: Turks and Caicos Islands
Capitale: Cockburn Town
Lingua: Inglese
Moneta: Dollaro americano US$
Quando andare alle Turks and Caicos
Il clima è tropicale con solo piccole variazioni delle temperature.
E’ tendenzialmente secco e soleggiato tutto l’anno.
La temperatura dell’acqua va dai 26 ai 29 gradi.
Consigli utili per un viaggio alle Turks and Caicos
Da portare in valigia:
Creme solari ad alta protezione e occhiali da sole.
Indumenti leggeri e informali, costumi da bagno e una visiera.
Macchina fotografica con un obiettivo base, 18-90 è perfetto, macchina fotografica subacquea.