I wadi sono dei canyon tipici dell’Oman, sono più o meno profondi e solitamente alla base scorre un fiume che può essere permanente o presente solo in conseguenza di precipitazioni; sono caratterizzati da improvvise alluvioni che talvolta possono essere molto pericolose.
In conseguenza alla presenza dell’acqua, il terreno è più fertile che altrove e quindi il fondo del wadi è spesso rigoglioso di vegetazione e spesso viene coltivato; alcuni wadi sono disabitati altri invece hanno piccoli villaggi.
Sono molto scenografici e ognuno è diverso dagli altri, quindi il mio consiglio è di visitarne più di uno.
Uscendo da Muscat in direzione Est si percorre la Hwy che costeggia l’oceano; dalla parte opposta si aprono una serie di wadi; ne abbiamo visitati alcuni.
Lasciata la strada principale svoltando a sinistra, arriviamo nel parcheggio deserto del Hawiyat Najm Park, entriamo e percorriamo un vialetto, la nostra guida ci dice che a breve vedremo uno spettacolo mai visto, ma noi non vediamo nulla e siamo perplessi.
Arriviamo in uno spiazzo e all’improvviso sotto di noi appare una visione paradisiaca: Bimmah Sinkhole una dolina carsica larga 40 metri e profonda 20 mt.
Sul fondo c’è un lago di acqua cristallina che in parte proviene dai wadi e in parte dall’oceano; è di un verde intenso che fa contrasto con le pareti giallo ocra della dolina.
C’è una scala che scende giù sul fondo, è possibile scendere e fare il bagno oppure prendere il sole su una piccola spiaggetta.
Non c’è nessuno, solo noi due e un’altra coppia sul fondo della dolina carsica.
Finito il giro nel parco prendiamo la nostra auto e ripartiamo, torniamo sulla hwy e passiamo su un cavalcavia da dove c’è una vista sul Wadi Shab da qui non si vede molto, solo il fiume, qualche palma e le pareti scoscese del canyon ma ci sembra già bellissimo; ci fermiamo a fare qualche foto e poi procediamo, percorriamo poca strada e poi usciamo di nuovo dall’autostrada, attraversiamo un piccolo villaggio e arriviamo a un parcheggio sotto il cavalcavia dove eravamo poco prima.
Parcheggiamo, siamo alla base del Wadi e già da qui è uno spettacolo, il paesino sull’altra sponda rispetto a noi si riflette nell’acqua creando un riflesso meraviglioso.
Prendiamo un barchino di legno per attraversare il fiume, l’attraversata dura pochi minuti e una volta arrivati sull’altro lato iniziamo a camminare tra le palme costeggiando la parete del canyon.
Poco dopo arriviamo in un punto dove il wadi si allarga, ci sono delle pozze di acqua limpidissima, questo è quello che rimane del fiume impetuoso che scorre qui quando piove.
Poco più lontano crescono delle palme, vegetazione bassa e qua e là ci sono degli appezzamenti coltivati.
Da qui parte un sentiero che corre sul fondo del Wadi, si attraversano piantagioni, si intravede qualche piccolo villaggio nascosto nella vegetazione e, in base a quanto è piovuto nei giorni precedenti, è possibile che si debba percorrere alcuni tratti nell’acqua.
In fondo al Wadi Shab c’è un lago di origine carsica dove è possibile scendere utilizzando una scala, dall’interno si può visitare una grotta sotterranea.
Quando torniamo al parcheggio troviamo la nostra guida che ci aspetta, saliamo in macchina e ripartiamo, attraversiamo nuovamente il villaggio costiero e poi arriviamo all’ingresso di un altro canyon: il Wadi Tiwi.
E’ molto diverso dal Wadi Shab, il fondo è più largo, si può entrare in auto lungo una strada in cemento armato costruita per resistere all’acqua, la nostra guida ci dice che quando c’è l’acqua le barche sono l’unico mezzo per entrare nel wadi; ora il wadi è quasi asciutto quindi procediamo in auto senza problemi.
Nella prima parte non c’è molta vegetazione, sembra più desertico; ma man mano che procediamo il canyon diventa più verde, la strada diventa sempre più stretta e ad un certo punto sale lungo un pendio e ci ritroviamo in un villaggio costruito sulla parete del canyon.
La strada procede a questa altezza, sul fondo del wadi c’è molta vegetazione, soprattutto palme e campi coltivati; da un punto panoramico lungo la strada, appena sopra al villaggio, abbiamo una vista mozzafiato: sul fondo del wadi si intuisce dove passa il fiume quando c’è l’acqua, le palme e le coltivazioni a bordo fiume, le case bianche del villaggio e infine il giallo ocra delle pareti del wadi, il tutto sotto un cielo azzurro intenso.
Partendo da Muscat abbiamo preso i lunch box e quale posto migliore di questo per pranzare: ci siamo messi in un piccolo spiazzo all’ombra vicino al fiume, ridotto a un rigagnolo in questo periodo dell’anno, da qui c’è una vista meravigliosa sul wadi, c’è un silenzio e una pace, l’unico rumore che si sente è quello dell’acqua che proviene dal fiume e scorre in un canale per l’irrigazione.
Dopo pranzo usciamo dal wadi e torniamo sulla hway costiera, procediamo sempre in direzione Est fino a Sur abbiamo visitato Sur e poi siamo andati a Ras Al Jinz.
Il giorno seguente abbiamo lasciato Sur e siamo andati a Wadi Bani Khalid, un canyon meraviglioso che si trova a sud di Sur, per trovarlo si devono seguire le indicazioni per Al-Kamil e poi prendere la hway che porta a Ibra, in tutto sono 60 km percorribili in 30 minuti.
Quando si prende la deviazione per il wadi, la strada inizia a salire con tornanti tra le pareti del Monti Hajar, formazioni rocciose di colore verde e rosso ruggine; ad un certo punto si arriva a un parcheggio dove lasciamo la macchina.
In questo wadi è possibile entrare solo a piedi, scopriamo subito che non esiste un vero e proprio sentiero o percorso, ma dobbiamo camminare in bilico sul bordo di un canale per l’irrigazione dei campi, sperando di non cadere in acqua.
Alla nostra destra c’è un bosco di palme mentre alla nostra sinistra c’è qualche campo coltivato e qualche abitazione; le pareti del wadi non sono molto alte e il fondo del wadi è molto ampio; man mano che procediamo il fondo è sempre più stretto e le pareti diventano sempre più alte.
Arriviamo in un punto dove c’è un lago permanente di acqua cristallina, l’acqua è bassa, circa 50 cm, è molto bello il riflesso in acqua delle palme che orlano il lago, delle pareti giallo ocra e del cielo blu.
Saliamo ancora un po’ e l’acqua del lago diventa più profonda ed assumo un colore verde-blu; qui ci sono dei ragazzini che fanno il bagno tuffandosi dalle rocce o da un ponte che è stato costruito nel punto più stretto per accedere all’altra sponda del wadi.
Ora la strada sale, ci sono dei gradini scavati nella roccia che costeggiano l’acqua, qui è come se ci fosse un canyon nel canyon, infatti le sponde del lago si alzano e sembrano scavate dall’impetuosità dell’acqua in epoca molto più recente rispetto alle pareti del wadi.
La strada sale per un altro chilometro, non ha protezioni ed in alcuni punti è scivolosa quindi è necessario indossare scarpe adatte e prestare molta attenzione; inoltre è importante portarsi acqua e protezione solare perché il sole è molto forte.
Noi ne percorriamo solo un pezzetto, giusto per fare un po’ di fotografie e poi torniamo indietro, attraversiamo il ponte di metallo che abbiamo visto prima, anche da qui si possono fare delle foto meravigliose ; dall’altra parte c’è il Water Pools Café che fa sia da ristorante che da bar; i tavoli sono protetti dal sole da una tetto e hanno la vista sul lago.
Decidiamo di pranzare qui e ordiniamo un chicken biryani un piatto tipico della cucina omanita anche se di provenienza indiana; la cucina è spartana ma il cibo è buono; stiamo un po’ qui a goderci il paesaggio e poi ci mettiamo in cammino e ritorniamo al parcheggio per prendere la macchina e ripartiamo per il nostro viaggio in questo paese meraviglioso.
Info utili per un viaggio in Oman
Stato: Sultanato dell’Oman
Capitale: Muscat
Lingua: Arabo
Moneta: Omani Rial OMR
Religione: Mussulmana
Compagnia aerea di bandiera: Oman Air
Quando andare in Oman
Il periodo migliore per visitare il paese va da ottobre a marzo quando il clima è più fresco e le temperature vanno dai 10 ai 19 gradi di minima e dai 28 ai 40 gradi di massima.
Il clima è tendenzialmente secco e soleggiato tutto l’anno.
Da evitare i mesi estivi quando le temperature diurne sfiorano i 50 gradi ed il clima è un po’ umido.
Consigli utili per un viaggio in Oman
Da portare in valigia: Creme solari ad alta protezione e occhiali da sole.
Indumenti leggeri, pantaloni lunghi e maglietta a maniche lunghe per visitare le moschee, un foulard per le donne sempre le moschee, una felpa pesante per l’escursione termica nel deserto.
Macchina fotografica con un obiettivo base, 18-90 è perfetto.
Consigli per la salute: portatevi i medicinali di prima necessità poiché è molto difficile trovare farmaci al di fuori della capitale.
Prestate attenzione all’acqua, sempre meglio evitare di ingerire l’acqua del rubinetto anche se non comporta grandi rischi per la salute come altrove.